Il 13 gennaio 2018 è entrata in vigore la direttiva 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno europeo (nota come “PSD2 “).
Questo testo si propone di :
- Adattare le normative esistenti ai nuovi servizi di pagamento elettronico, definendo regole comuni in termini di sicurezza;
- Incoraggiare la nascita di nuovi attori e di nuove soluzioni innovative creando un ecosistema che comunichi sulla base di API.
In Francia, la direttiva è stata recepita nell’ordinamento nazionale tramite ordinanza n. 2017-1252 del 9 agosto 2017 creazione di due nuovi servizi di pagamento (il servizio di informazione sui conti e il servizio di disposizione dei pagamenti) e di una nuova categoria di prestatori di servizi di pagamento (prestatori di servizi di informazione sui conti).
L’evoluzione degli usi, motore della trasformazione bancaria
Il rapporto tra clienti e banche è cambiato negli ultimi 15 anni. L’agenzia, che un tempo era il principale punto d’incontro, viene abbandonata a favore delle applicazioni mobili dei vari attori. Le cifre relative alla mobilità multibancaria e bancaria aumentano ogni anno.
I clienti chiedono alle loro banche più reattività, più disponibilità e più servizi.
Le Fintech hanno colto questi aspetti e stanno sfidando gli operatori tradizionali offrendo servizi sempre più innovativi. Cullate da metodi agili e cicli di implementazione continua, queste start-up avanzano a un ritmo frenetico e iper-sfidante.
Le banche devono diventare “aziende API
Per poter offrire servizi finanziari innovativi, le fintech devono avere accesso ai dati bancari dei loro clienti. In assenza di un sistema standardizzato di scambio di informazioni, le fintech hanno fatto ricorso alla cosiddetta tecnica dello “screen scraping”, che consiste nel chiedere ai clienti di identificarsi sul sito web della propria banca e poi estrarre le informazioni direttamente dalla pagina web del portale bancario.
Le banche si oppongono a questa tecnica che, per quanto funzionale, pone problemi di sicurezza. Inoltre, le banche non sono molto contente di dover condividere il loro “tesoro” di dati con concorrenti più o meno diretti.
La PSD2 chiarisce la situazione imponendo alle banche di consentire ai prestatori di servizi di pagamento l’accesso ai conti di pagamento. Attraverso gli standard tecnici normativi (RTS), la Commissione europea richiede alle banche di creare un’API (Application Programming Interface) che consenta ai vari servizi di pagamento di accedere ai dati dei clienti.
Le banche devono quindi modernizzare le proprie infrastrutture, le piattaforme applicative e i processi a rotta di collo e imparare un nuovo mestiere per poter comunicare con le fintech nate nell’era delle API.
Inoltre, le banche devono apportare questi cambiamenti senza influenzare i loro milioni di clienti, mentre le fintech ne hanno solo poche migliaia.
Il pagamento non è l’unico business da innovare
La PSD2 è sia la conseguenza che la causa dell’innovazione che sta scuotendo il mondo della finanza. Fornendo un quadro giuridico e tecnico chiaro, il testo ha rimosso gli ultimi ostacoli e gli investimenti nelle fintech sono più che raddoppiati nel 2017 rispetto al 2016 in Europa.
L’innovazione riguarda ogni aspetto dell’offerta bancaria. Il pagamento è ovviamente al centro della rivoluzione, con fintech come Sharepay che offre una carta di pagamento per condividere le spese tra più conti. Anche la gestione dei conti si sta evolvendo, con l’integrazione dell’intelligenza artificiale per prevedere le spese future e, ad esempio, incoraggiare i clienti ad aumentare i loro risparmi in vista delle vacanze estive. Wells Fargo negli Stati Uniti ha appena aggiunto questa funzionalità alla sua applicazione mobile.
Il KYC (Know Your Customer) bancario, il processo obbligatorio per l’identificazione dei clienti al momento dell’avvio di un rapporto o della concessione di un credito, ad esempio, non è stato dimenticato dalle fintech. Grazie alla PSD2, è ora possibile accedere facilmente alla storia del cliente (ovviamente con il suo consenso) e quindi consolidare un corpo di prove per garantire l’identità del cliente e l’effettiva esistenza del conto dichiarato. Questo tipo di procedura semplifica il processo di identificazione, in particolare richiedendo meno documenti di supporto.
DSP2: E ora?
Le banche non si limitano ad aprire i loro database alle fintech. Anche loro stanno lanciando innovazioni (interne o in collaborazione con le fintech) su tutta la linea, sia in tema di autenticazione, come Société Générale con l’uso di selfie e video interviste per aprire un conto bancario. O nelle relazioni con i clienti, con il recente lancio del chatbot Messenger di LCL, per esempio. Inoltre, la PSD2 apre per loro un nuovo modello di business, quello dei fornitori di dati. Saranno in grado di monetizzare la ricchezza di dati che possiedono e di riprenderne il controllo.
Sebbene sia ancora troppo presto per trarre conclusioni dalla PSD2, è chiaro che siamo solo all’inizio di una serie di importanti innovazioni nel settore finanziario.